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LA NOSTRA STORIA

Davanti alle molte emergenze politiche e sociali determinate dalla guerra e dalla sua drammatica conclusione, don Marzari – che intanto ha contribuito alla nascita della Democrazia cristiana triestina – si impegna nella vita sociale, contribuendo alla nascita dei Sindacati giuliani (poi Camera confederale del lavoro), della Coldiretti e finalmente delle Acli di Trieste e dell’Istria.

Il circolo è, fin dall’inizio, il centro di incontro dei lavoratori; ha una sede dove si organizzano  tutte le attività sociali, informative e formative, e i servizi di base. I dirigenti dei circoli, per lo più lavoratori e popolani ‒ gente molto pratica ‒ comprendono che si potevano attirare i lavoratori solo facilitando i loro problemi concreti. Cosi ben presto i circoli si trasformano in centri propulsori delle attività più disparate.

Da sempre le Acli si sono formate attorno alle tre fedeltà storiche: Vangelo, democrazia, lavoratori. Coinvolgimento, responsabilità, consapevolezza sono i requisiti e le condizioni che da sempre le Acli hanno cercato di promuovere e garantire per sostenere e sviluppare un senso di appartenenza capace di generare identità, partecipazione e passione per la politica ed il bene comune.

Dire Acli è, anche, dire Patronato! Da sempre siamo impegnati per contribuire a costruire comunità competenti, consapevoli e coese, in particolare sostenendo i più deboli e i meno tutelati. Il lavoro di accoglienza, assistenza e accompagnamento svolto dal Patronato, rappresenta la realizzazione concreta di cosa significhi, per le Acli, attenzione alle persone.

L’Enaip, che nasce a Roma il 16 novembre 1951, è presente a Trieste dal 1954 e nel 1956 gestisce già quarantasei corsi. La maggioranza di questi sono dedicati ai disoccupati triestini e istriani. Alcuni corsi si svolgono di sera, per consentire la frequenza anche agli apprendisti.

Ancora oggi le Acli rappresentano una grande e preziosa opportunità. In questo tempo di forti incertezze e timori per il futuro, l’unica associazione "che si chiama al plurale" vuole ancora essere una comunità aperta di persone capaci di generare relazioni, spazi, strumenti, servizi e occasioni di approfondimento culturale e formazione.

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